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mento italiano, ove, assiduo negli uffici, fu nominato in quasi tutte le commissioni per l’esame di leggi che riguardano le province toscane. S. M. il Re lo ha insignito della croce di cavaliere dell’ordine Mauriziano.

Nel corrente anno 1861, il distretto di Pietrasanta, quantunque ampliato di Camajore e di Viareggio, lo volle e con saldo efficace volere per la terza volta suo rappresentante, rieleggendolo deputato al Parlamento del regno d’Italia.




LELLA GIUSEPPE

senatore.


Giuseppe Lella nacque in Messina il 20 luglio 1803 da Francesco ed Angela Vadalà. Suo padre, comunque fosse uno de’ primari negozianti della città, pure si propose d’avviare il figlio suo primogenito a più brillante carriera: quindi dopo averlo tenuto per due lustri in collegio, all’età di anni 17 lo inviava a Napoli a studiare giurisprudenza. Furon colà suoi precettori il Capocasale, il Gerardi, e per ultimo il celebre Nicola Nicolini, che gli serbò finchè visse una particolare benevolenza.

La immatura morte di Francesco Lella richiamava in Messina il figlio, che a ventun anno appena compito si trovò capo di numerosa famiglia. Abbandonata perciò la carriera della magistratura, dovè addirsi al commercio, tanto più che sposalo avendo da li a poco l’unica figlia del banchiere Pietro Giovanni Siffredi, veniva in certo modo a rappresentare due primarie case di commercio di quella cospicua piazza.

Però i suoi studi, specialmente i legali, non comunemente fatti da quella classe di persone cui apparteneva il Lella, lo fecero distinguere di buon’ora, e tanto che ancora giovanissimo copri interessantissime cariche. Membro della Camera di commercio, senatore della città, reiterale volte giudice, e più tardi presidente del tribunale di commercio, spesso decurione e poi deputato delle opere pubbliche provinciali ed amministratore del grande ospedale civico ecc.