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ognun sa, della società nazionale italiana che estendeva per tutto le sue ramificazioni e che aveva non pochi adepti nell’isola; di questo foglio il Lella spediva gran numero di esemplari in tutti i punti della Sicilia. Il presidente di quella società Giuseppe La Farina ha tenuto conto al Lella di quanto ha fatto sotto questo rapporto e non si è ristato dal proclamare altamente e a diverse riprese che all’opera sua orasi debitori della più ampia diffusione dei principi liberali ed unitari nella terra del Mongibello.

Il Maniscalco, che non ignorava affatto queste patriotiche mene del benemerito messinese, non mancava occasione di avvertirlo ch’ei lo avrebbe senza dubbio una nuova volta còlto sul fatto, e che allora, guai a lui! perchè lo avrebbe senza dubbio fatto amaramente pentire di quelle eh1 ei chiamava sue mene anarchiche. Il Lella non curava tali minacce e continuava il suo compito.

Altre prove di non comune coraggio civile dette il nostro protagonista, allorquando Francesco II venne assunto sul mal sicuro trono di Napoli.

Era egli uno dei decurioni di Messina; ora pretendevasi che il decurionato decretasse una statua a quel fantoccio di re. Al solito, niun membro della decuria, per quanto avverso a simile decisione, osava manifestare il proprio voto contrario. Ebbene, anche in questa circostanza il Lella osò rifiutarsi pel primo, invocando le strettezze in cui versava la finanza comunale e la convenienza d’altra parte che il nuovo sovrano si meritasse prima colle proprie opere un monumento, onde il decurionato non avesse taccia di adulatore. Questa dichiarazione del Lella fu approvata dall’universale silenzio e di monumento non fu più questione.

Nè di coraggio civile mancò il Lella in altre capitali occasioni. Così mentre ferveva la guerra in Lombardia che le singole provincie d’Italia affrettavano coi voti e colf opere la nazionale unità, alle premure, alle istanze che muovevan le potenze, quali l’Inghilterra e la Francia, al giovine re perchè facesse delle concessioni ai suoi popoli, questi, rispondendo non essere che una piccola fazione anarchica quella che