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vano di tempo in tempo da quella folla oscura a protestare che i discendenti dei Vico, dei Cirillo, dei Pagano, e dei Filangeri, non erano indegni di quei sommi loro antenati.

Il professore Prudente è appunto uno di quelli uomini che si elevano al di sopra della sfera comune da onorare la città alla quale appartengono.

Gli studi medici convien dire che a Napoli particolarmente fioriscono e che gl’insegnanti di quella celebre università sono dei più dotti che possieda il mondo civile.

La medicina è scienza e non è scienza; o almeno non è scienza in tutto. Si sa quanto pernicioso sia in quell’importante branca dello scibile di volere stabilire dei principi fissi e delle norme certe, dalle quali si stimi opportuno di non doversi mai allontanare, quasi che non fossero le creature umane le une dalle altre così fattamente dissimili da doversi ammettere che quello che può giovare ad una di essa debba o possa nuocere all’altra.

L’eccleticismo che ha fatto una buona riuscita in filosofia non saprebbe pertanto non attagliarsi benissimo alla medicina che tanto sulla filosofia stessa si basa, mentre le diagnosi o definizioni delle malattie si appoggiano molto spesso sulle osservazioni fisiologiche.

Ora il sistema, o meglio il principio al quale s’informa l’insegnamento medico dell’università di Napoli è appunto quello dell’eccleticismo, e non è a dire quali buoni risultati esso frutti.

Il dottor Prudente elevato a così esimia scuola, studiosissimo qual era, e appassionatissimo cultore della scienza alla quale si è dedicato, si è ben presto innalzato al di sopra de’ suoi coetanei e colleghi, mediante i brillantissimi risultamenti conseguiti presso il letto dell’ammalato.

Le varie cure quasi miracolose da esso condotte a bene sopra soggetti che altri medici de’ più stimati ave vano abbandonati, reputandoli condannati ad una morte sicura, stabilirono la sua riputazione, la quale andò ogni di più confermandosi mediante le dotte me-