Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/16

Da Wikisource.

— 866 —

è commossa tanto, che la commozione eccitata nel l’esterno è stata quasi più forte di quella eccitata nell’interno? Sapete perchè, o signori? Perchè l’Europa da più di 15 anni assisteva a uno dei più curiosi ed insoliti spettacoli diplomatici, alle relazioni sempre più dubbie, varie, incerte tra il Governo imperiale di Francia e la lottante e crescente nazionalità italiana. La Convenzione tutt’insieme è venuta come a sviluppare, a chiarire queste relazioni, sicchè in certo modo si è potuto argomentare il passato e indovinare l’avvenire; l’Europa per dir così ha aperto gli occhi ed ha creduto specialmente che un’Italia ci era, poichè il potente e silenzioso imperatore si risolveva finalmente a prenderla per mano e quasi a tirarla in mezzo alle grandi risponsabilità della politica moderna. Vediamo infatti come le cose erano precedute.

«Le influenze straniere in Italia erano state per secoli varie e molteplici, e da ciò, come suole accadere, era nata occasione a qualche eccitamento delle libertà interne. Poi tutto era peggiorato quando queste influenze si erano ridotte ad una sola, all’influenza austriaca, la quale era divenuta assiderante e desolatrice.

II 1898 aveva portata una gran novità . Il presidente della Repubblica francese ne aveva presa occasione, come sapete, per mandare i suoi eserciti a combattere e quindi ad occupar Roma. Ecco dunque una nuova occupazione straniera in Italia, ciò doveva parere a tutti un aggravamento di condizione, poichè il gran tentativo d’indipendenza pareva non aver prodotto altro resultato che di raddoppiare le catene. Eppure una mente acuta avrebbe immediatamente compreso che quella doppia occupazione faceva risorgere le antiche opportunità; la nuova occupazione infatti aveva assunto il pretesto migliore che rapiva all’Austria, cioè il pretesto della protezione del Papato.

«Aggiungete che questa nuova occupazione francese ricordava il decennio dell’altra occupazione imperiale, onde era facile ritornare colla mente a ciò che allora era accaduto; e c’era insomma tale differenza tra le due occupazioni che si poteva prevedere che avrebbero conseguenze diverse.