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davvicino o da lungi a quella catastrofe tentarono di rigettare gli uni sopra gli altri, la responsabilità di essa.

Il ministero si dette, dal canto suo, la più viva premura di adossare una principalissima porzione di quella responsabilità, al marchese Pallavicino, che avrebbe fallīto ai propri doveri di agente del Governo, col tollerare e favorir quasi, gli armamenti e l’organizzazione della spedizione garibaldina.

Il Pallavicino allora mise fuori un opuscolo giustificativo, che tutti abbiamo letto, opuscolo il quale, raccontava esattamente come fossero accaduto le cose, e riproduceva per intiero, le comunicazioni che avevano avuto luogo, tra il Coverno e il prefetto di Palermo.

Questo opuscolo, valse a restituire al Pallavicino, quella stima che qualche individuo troppo credulo verso le asserzioni del ministero Rattazzi, avesse potuto ritirargli; tanto che in oggi questo egregio cittadino, gode a buon dritto di quella riputazione di onestissimo, che insieme alla gratitudine dovutagli dagl’Italiani per i dolorosissimi sacrifici da esso sostenuti a pro della causa nazionale, lo fanno uno dei più onorandi ed onorati figli d’Italia.


senatore.


Bisogna convenire, che coloro i quali asseriscono che una delle principali ragioni per cui l’ordinamento del nuovo regno italiano non procede con quella regolarità, e con quella speditezza che sarebbero desiderabili, sta in ciò che la riorganizzata nazione, manca pur troppo di amministratori tanto abili quanto pratici, i quali valgono a cementare rapidamente e a consolidare le recenti istituzioni.

Non è cosa facile, come ognun sa, il poter creare in un breve spazio di tempo un numero sufficiente di buoni impiegati, e quelli che già esistevano in