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La brevità cui siamo astretti c’impedisce assolutamente di riferire, anche in modo sommario, la narrazione tanto drammatica e pittoresca che il nostro protagonista ci fa nelle sue memorie delle strane e terribili e commoventi vicissitudini di quella guerra; ma cogliamo anche questa occasione per raccomandare a chi ci legge di prenderne cognizione nel libro del Beolchi. Noi terremo dietro più particolarmente alle vicende che toccarono a questi; solo per dare un’idea generale della vita degli esuli in quelle circostanze riporteremo le seguenti parole del nostro autore colle quali egli ne imprende il racconto:

«Dalla formazione de’ summentovati corpi in poi — i corpi italiani: un battaglione d’infanteria e un squadrone lancieri — la vita degli esuli fu piena d’affanni e di pericoli. Noi li vedremo in continuo moto di guerra, vedremo, spettacolo tenerissimo, tanti giovani per nascila e titoli distinti, avvocati, medici, ingegneri, studenti, uffiziali d’ogni grado, il sacco e lo schioppo in ispalla, servire da semplici soldati, passare i giorni e le notti sulla sommità d’aspri monti, dormire sulla nuda terra, esposti al notturno gelo, ai cocenti raggi del sole, alle gravi piogge, portando privazioni e stenti nerissimi, la fame, la sete, i disagi di lunghe e faticose marce, l’ansia dei pericoli, il sanguinoso frutto delle vittorie, sostenuti dal solo ardentissimo amore della libertà. Noi vedremo, con senso di maraviglia, molti giovani, cresciuti fra le mollezze d’una vita agiata, nella placida quiete degli studî, cangiati ad un tratto in guerrieri arditi, gioire tra gli affanni della guerra, arrampicare su per dirupi, per monti quasi inaccessibili, affrontare feroci bande d’uomini spietati, entrare ferocemente nelle battaglie, ed uscirne, se non sempre colla vittoria, sempre gloriosi. Le prove fatte dagli esuli in presenza della milizia e dell’esercito spagnuolo furono lodate ed ammirate per tutta Catalogna e Spagna. I giornali le celebrarono a gara. I governatori attestarono agli esuli la gratitudine nazionale con onorevoli documenti ecc.»

Volte le cose di Spagna alla peggio, la perfidia e il tradimento ajutando, il Beolchi, insieme al Borsieri