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idraulica fu elevato alla cattedra di fisica generale e speciale, cattedra ch’ei conservò fino allo scioglimento delle vicende politiche del 1849.

Preposto eziandio alla direzione del gabinetto di fisica, uno dei più ricchi, e certo il più compiuto per la storia della scienza, attese indefessamente ad accrescerlo e riordinarlo, disponendolo nel 1835 in cinque grandi aule e compilandone un esatto catalogo, preceduto da breve istoria, in cui ne espose l’origine, il lustro in cui venne per le ampie largizioni di Benedetto XIV, e i successivi aggrandimenti.

Nel 1852 comparve nell’Antologia di Firenze un articolo del Gherardi intitolato: Alcune esperienze sopra le nuove correnti e le scintille magneto-elettriche, che fece sensazione nel mondo scientifico, non tanto per le annunciate esperienze ed esposte vedute, allora tutte nuove, sulle scoperte Faradiane, quanto pel fatto, ascritto poscia con lode al Gherardi, della scintilla elettro-magnetica, ottenuta senza indurre a contatto l’àncora, rivestita del filo conduttore, colla calamita, ma con tenerla a distanza di uno o due, e fino a tre centimetri.

Nuove opere di maggior lena tennero dietro a queste e non possiamo tralasciare di ricordare tra esse una dissertazione encomiata dall’abate Del Negro e da Nobili, sopra varie esperienze riguardanti la scoperta allora recente del Faraday, e sopra alcune importanti proprietà delle correnti voltiane; una memoria contenente la descrizione di un proprio apparato per tutte le esperienze magneto-elettriche, il quale fu poi adattato alla grande calamita a ferro da cavallo del gabinetto fisico dell’università di Bologna, e poscia, perfezionalo da lui, applicavasi ai grandi cilindri magneto-elettro-tellurici che in quel tempo vennero montati nel museo di Firenze; una relazione ragionata sui fatti e cognizioni più rare ed interessanti che si possedevano intorno alla singolare virtù dei pesci elettrici, prima del galvanismo e della pila del Volta; altra nota intorno alla scoperta dell’azione induttiva delle correnti voltiane sopra sè stesse, intesa a rivendicare ad alcuni fisici italiani, e specialmente al Nobili, che