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litari ornamenti. Montano con selle all’americana, pongono cura di mostrar grande disprezzo per tutto ciò ch’è osservato e preteso con grandissima severità dalle armate regolari.
«Seguiti dalle loro ordinanze — tutta gente venuta d’America — si sbandano, si raccolgono, corrono disordinatamente in quà e in là, attivi, avventati, infaticabili. Quando la truppa si ferma per accamparsi e prender riposo, mentre i soldati affasciano le armi, è bello vederli saltar giù da cavallo e attender ciascuno in persona, compreso il generale, ai bisogni del proprio corsiero. Finita quest’operazione, sciolgono in tenda la sella, fatta appositamente così, nè più pensano a sè.
«Se dai vicini paesi non possono aver viveri, tre o quattro colonnelli e maggiori saltano sul nudo cavallo ed armati di lunghi lazos s’avventano a carriera per la campagna in traccia di pecore e buoi: quando ne hanno raccolto una buona quantità, tornano spingendosi innanzi il mal capitato gregge, ne distribuiscono un dato numero per compagnia, eppoi tutti questi ufficiali e soldati si mettono a scannare, squartare ed arrostire intorno ad immensi fuochi i quarti di buoi, i capretti, i porcellini, senza poi contare le minutaglie dei polli, delle anitre e delle oche.
«Intanto Garibaldi sta, se il pericolo è lontano, sdraiato sotto la sua tenda; se invece il nemico è vicino, egli è sempre a cavallo a dar ordini e a visitar gli avamposti; spesse volte vestito da contadino si avventura egli stesso in ardite esplorazioni; più sovente, seduto su qualche cima dominante, passa le ore col cannocchiale ad interrogare i contorni. Quando la tromba del generale dà avviso di apprestarsi alla partenza, gli stessi lazos servono a pigliare i cavalli che si erano lasciati liberi nelle praterie. L’ordine di marcia è stabilito fino dal dì precedente, e il corpo s’avvia senza che nessuno mai sappia dove si arriverà il giorno dopo.
«D’una semplicità patriarcale, e forse un po’ spinta, Garibaldi rassembra più ad un capo di tribù indiana che ad un generale; ma quando s’avvicina ed incalza il pericolo, allora è veramente mirabile per coraggio