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non sia uomo politico. Il suo carattere leale, franco incapace di sotterfugi o di infingimenti, fosse anco a fin di bene, non può prestarsi alle sottigliezze, alle ambiguità e alle tergiversazioni della politica. Si è pur asserito ch’ei non sappia troppo sceglier gli uomini dei quali si circonda. — A questo risponderemo che la sua buona fede, disposta sempre a vedere in altri quella rettitudine di pensieri e di intendimenti ch’egli in sommo grado possiede, può venire un momento tratta in inganno; ma ch’è altresì incontrastabile, che il generale non tarda a farsi accorto dell’errore, e la sua buona e generosa natura, mal potendo accoppiarsi con una falsa e perversa, non lascia d’avvertirlo di dipartirsi dal falso sentiero, ove ei s’era messo, indurendolo a ritirare l’onorata sua mano da quella, tanto indegna di essa, in cui l’avea posta.

Nel terminare questi cenni biografici, confessiamo che non abbiamo potuto dare al lettore che una narrazione imperfetta, uno schizzo informe: speriamo, tuttavia, che non si vorrà sapercene mal grado, in quanto che lo spazio riservatoci era troppo angusto, perchè noi potessimo dare alla maestosa e sublime figura che ci stava dinanzi tutto quello sviluppo, ch’ella avrà un giorno nelle pagine dell’istoria contemporanea.





L’avvocato Luigi Chiesi è nato di onesta, ma non ricca famiglia in Reggio di Lombardia.

Il corso degli studî primordiali fece alle pubbliche scuole dei padri Gesuiti, che sotto il mal governo di Francesco IV estense avevano il monopolio dell’insegnamento.

In tutte le scuole il giovinetto si distinse, riportò i primi premi, e compiuto il corso filosofico, diede un pubblico saggio presieduto dal ministro stesso della pubblica istruzione, dopo il quale venne decorato di medaglia d’argento.