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messe di ricompensa si faceva correr per Napoli, petizione che avea per iscopo di chiedere a Ferdinando II l’abolizione di quello Statuto costituzionale che il fedifrago re non appena giurato, aveva difatto soppresso e nascosto sotto i cadaveri del 15 maggio.

Il D’Afflitto: i cui sentimenti patriotici e liberali erano troppo in opposizione con quelli che animavano i devoti al Borbone, si rifiutò ostinatamente ad apporre la sua firma a quell’atto menzognero e ridicolo, ma da quel momento ei comprese che la sua disgrazia era immancabile.

Difatti, destinato a direttore dei dritti riuniti nella provincia di Capitanata, destinazione che costituiva un oltraggio per esso dacchè era d’assai inferiore alla carica che prima copriva, non essendo di sua dignità, nè di sua convenienza il continuare a percorrere la carriera degli impieghi, diede definitiva dimissione, attirandosi di tal guisa viemmaggiormente addosso l’animadversione del governo napoletano.

Questa animadversione si tradusse in persecuzione nel primo momento in cui si offri ai governanti un pretesto di punire il marchese di Montefalcone della sua onestà e del suo patriotismo.

Avendo egli insieme a parecchi suoi amici assistito ad un funerale che solennemente venne fatto nel 1854 ad un deputato del Parlamento del 1848, atto che il governo riguardò come dimostrazione a lui avversissima, il nostro protagonista fu relegato in Foggia, ove visse quasi prigione parecchi mesi.

Allorchè finalmente le speranze d’Italia cominciarono a convertirsi in isplendide realtà, dopo la campagna quando i Napoletani, contenuti dalla mano di ferro di un governo antinazionale, vedevano con indicibile fremito di giubilo le provincie centrali riunirsi al Piemonte ed alla Lombardia per formare un più vasto regno, sul finire del settembre del 1859, il marchese D’Afflitto, insieme ad altri molti suoi amici politici compreso in quell’arbitraria ed ultratirannica misura che ebbe a far istupire l’intera Europa, e che ricordò in questo tempo di civiltà la famosa legge dei sospetti della Convenzione francese, il marchese D’Afflitto, di-