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Ma l’atro sangue intorno all’umbilico
D’Adone alto s’ammassa, e giù da’ fianchi
30Sul petto porporeggia, e son le coste,
Che parean dianzi neve, a rosso tinte.
Ahi, ahi Ciprigna! van gli Amor piangendo.
Ben ella il vago Sposo, e in un pordéo
Le divine sembianze. Avea ben ella,
35Finchè si visse Adone, un vago aspetto;
Or è il suo bello ahi, ahi! con esso estinto.
Ahi Adon! gridan tutti monti e querce,
Ploran gli affanni di Ciprigna i fiumi,
Gemon sulle montagne Adone i fonti.
40I fior pel duol arossano e lugubre
Per valli e per città Venere canta.
Ahi, ahi Ciprigna! il vago Adone è spento.
Eco risponde: Il vago Adone è spento.
Chi fia, che il crudo amor di lei non pianga?
45Ahi, ahi! come d’Adon vide, e conobbe
L’insanabile piaga, e come vide
Rosso sangue spicciar dal guasto fianco,
Con braccia aperte in lamentose note
Proruppe: Adone, Adone, aspetta, aspetta,
50Miser, che almen per ultimo ti stringa
Che a te m’annodi, e mischi labbra a labbra.
Destati un poco, e dammi il bacio estremo.
Baci mi dà, finchè il tuo bacio è vivo.
Finchè dall’alma tua possa il tuo spirto
55Scender per entro alla mia bocca, e al core;
Ed io ne sugga un amoroso incanto,
E amor ne beva. Come Adone istesso
Terrommi questo bacio: or che infelice
Fuggi da me, lontano fuggi, e passi
60In Acheronte, a quel Re truce, e crudo.
Ed io meschina or vivo, e pur son Dea;
Nè seguirti poss’io. Tu il mio Consorte,
O Proserpina, accogli. Ah! di me sei