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Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/44

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(17) Elice, e Bura due città dell’Acaja, che in un medesimo tempo furono ingojate per terremoto.

(18) I gioghi di Chirone, o sia il monte Pelio; Filira era la madre di Chirone. Vedi intorno a ciò le osservazioni dell’eruditissimo Traduttore di Apollonio Rodio, lib. 2, v. 1874 della traduzione.

(19) Marte sollevò la vetta di un monte, che era il Pangéo celebre per le sue miniere d’oro, e di argento.

(20) Calciope, di cui nacque Tessalo, era di Coo. In questa isola nacque Tolomeo Filadelfo.

(21) Ciò che avvenisse ai Galli quando, fugati da Camillo, portarono sotto il comando di Brenno le armi al ricco tempio d’Apollo in Delfo, e come fossero vinti e dispersi, molti tra gli antichi scrittori ne fanno parola, ma più diffusamente Pausania nella Focide. Di ciò poi che veramente accadesse sul Nilo alle reliquie di quell’esercito, altra istoria non lo racconta; ma vuolsi avere tutta la fede a Callimaco scrittore contemporaneo, e che vivea alla Corte d’Alessandria. Gli scoliasti di Callimaco raccontano, che i pochi Galli, che avanzarono al gelo, alla grandine, ai fulmini d’Apollo, alle ruine di Parnaso, furono assoldati da un certo Antigono amico di Tolomeo Filadelfo; i quali per aver voluto derubare l’erario di Tolomeo furono da lui fatti morire sommersi alla bocca Sebenitica del Nilo.

(22) Geresto promontorio dell’Eubea.

(23) Inopo fiume di Delo.

(24) Qui il Poeta ricorda la palma; e più