Pagina:Campana - Il più lungo giorno, manoscritto, 1913.djvu/115

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Passeggiata in tram fino a domenica e ritorno


Inseguo il tuo preludio o sinfonia Genovese — sordo tremante violino corda elettrizzata che porta grave di rombo la casa rotante in una linea nel cielo striato di fili mentre la mole bianca della città torreggia come un sogno moltiplicato — miraggio di eccelsi palazzi regali e barbari coi loro elettrici diademi spenti — Ascolto il Corro col tuo preludio che tremola si assorda riprende si afforza e libero sgorga nel su la piazza affollata davanti alla città sparpagliata sul molo curvo: s’arresta che accoglie davanti alle navi — e mentre scendo il golfo m’appare, pieno di ricchezze dal golfo grandissimo e tutto sparpagliato sparso di dadi di luce striati d’azzurro. Nel mentre Mi siedo a e guardo il mare tra la tenaglia del molo corre, corre come un fiume che fugge — tacito che pare pieno di singhiozzi