Vai al contenuto

Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/408

Da Wikisource.
402 t. campanella

Non posso dir altro e la vera affezione mi trasportò a tanto. Prego l’Altissimo che conservi Vostra Eminenza nella sua grazia e la santa Chiesa nella sua gloria. Si dice ancora che la promozione di cardinali è disturbata sempre con nove invenzioni da quelli che non amano la continuazione della grandezza in casa Barberina, né l’appoggio potentissimo della Franza. Resto promptissimo ad ogni suo comando con lealtá filosofica e non cortigiana, perché io vivo come scrivo, e Nostro Signore mi cognobbe con tutto che altri procurassero che mi disconoscesse. Il seculo futuro giudicará di noi, ed al fine Dio.

Parigi, al primo di febbraro 1639.

Di V. E.
servitore umilissimo divotissimo
Fra Tomaso Campanella.


CXXI

Al cardinale nipote Francesco Barberini

Manderebbe a Roma gran numero di convertiti se gli si mostrasse maggiore corrispondenza e credito. Richiama l’attenzione sulla tendenza che appare in Inghilterra ed altrove di ritornare al cattolicisnio, ma che se ne scema il valore quando si predica e si scrive della concordia nel senso del La Milletière. Riandando le mosse giá fatte da Lutero e riesaminando le gravi conseguenze della dottrina dell’Alvarez intorno alla predestinazione, ha il modo di mostrare l’importanza della sua, causa principale delle persecuzioni sempre piú gravi ch’egli deve patire da’ propri correligionari.

Eminentissimo e reverendissimo
signore padrone colendissimo,

Li requisiti che richiedeva la santa Congregazione dal padre fra Giacinto Bellis, convertito alla chiesa romana, perché potesse stare in abito di prete secolare e celebrare messa,