Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/63

Da Wikisource.

lettere 57

dell’antico spirito è burlato e si tiene per favola il passato, mentre si nega, s’atterra e si burla il presente: ed ecco piange la santa chiesa, come dice Brigida e san Bernardo: «in pace amaritudo mea amarissima ». La ragion di conservar lo stato, la prudenza terrena l’ha ridutta a niente. Io volendo dolermi di me, mi doglio della republica tutta, che son membro suo, e lo farò vedere: «et quare persequimini me sicut Deus?». «Si expandimus manus nostras ad Deum alienum, nonne Deus requirat ista? ipse enim novit abscondita cordis»; ma a voi fu detto: «a fructibus cognoscetis eos»; «sed si dealbatae fuerint manus meae et vestimento sicut nix, adhuc sordibus intingitis me?.». Lasciatemi mo’ stare, che son mentre vivo di santa chiesa, siate buoni protomedici e poi mi contento morire: ma che utile è macchiar la religione mia, la provinzia e ’l re stesso con l’infamia e sangue mio inaudito? Li cerco per giudici l’illustrissimi e reverendissimi Bellarmino e Baronio, colonne e luminari di santa chiesa, chi per tutto il mondo mandan lo splendor loro; lascimi Vostra Beatitudine appoggiare a queste colonne e nel lume loro scoprirsi la veritá o bugia mia. Non dico il signor illustrissimo e reverendissimo Ascolano, stella di pura dottrina e di fervido zelo, perch’è del mio ordine, ma questi signori; perché Vostra Beatitudine veda che io non fuggo il giudizio ma l’ingiustizia.

E cosí supplico, mi protesto e dico come so e posso, da questa fossa infelice, nascostamente, e prego che non si sappia: se non, mi aggiongono piú flagelli, e questi leopardi armati, che si moveno a misericordia di lasciarmi scrivere e guidare alli miei pastori, come pecora in man del lupo, pateriano assai. O santo Padre, li lupi che mi tengono in bocca, mi concedeno tanta misericordia per istinto miracoloso; e voi, santi pastori, non lasciarete che Dio metta nel vostro petto una scintilla di misericordia per la vostra pecorella? Absit. «Dominus mortificat et vivificat». Non posso pensare chi vi donò potestá di mortificar solo e non di vivificare ancora: due son le chiavi. «Quis es tu ut timeas ab homine mortali?»: fu detto a Vostra Beatitudine in Isaia. Se usa la sua potestá bene,