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annotazioni 277


Madr. 7. — Per «Antioco» cfr. II Machab., ix, 11.

N. 81. — La data di questa canzone è esattamente determinata da quel che si dice nell’espos. al commiato. Il C. usci da Sant’Elmo nel marzo 1608, e v’era entrato nel luglio 1604; quindi la canz. fu scritta nel luglio 1607 (cfr. Amabile, Cong., ii, 418, e Cast., i, 94). E dall’espos. al madr. 1 risulta quindi che le canzoni al Primo Senno (nn. 23-25) e quella ad Amore (n. 28) sieno anteriori a cotesta data.

Madr. 1, espos. — L’anno saturnino è quello misurato dal giro di Saturno attorno al sole: 29 anni e 15 giorni. I «trentanni» ci riconducono al 1577, quando il C. aveva appena 9 anni. Vorrá dire che a 9 anni cominciò a poetare? Nel De Libr. propriis, i, 1, dice invece che incominciò a studiare grammatica e metrica a 14 anni, e che scrisse allora «multa carmina, sed fiamen nervosa».

Madr. 3, espos. — Cfr. Metaph., parte ii, lib. vi, c. 6, a. 9.

N. 83. — Si può considerare come primo abbozzo di questa stupenda saffica il cap. 25 del secondo libro del De sensu rerum nella red. ital. del 1604, da me pubbl. ne Le varie redazioni, p. 30 sgg. Anteriore alla poesia dev’essere anche la nuova trattazione del tema nell’Atheismus, 2a ed., pp. 58-60; ma posteriore è il piú vasto benché non meno commosso canto, che alla possanza dell’uomo si eleva nella Metaph., xiv, 2, 1 (parte 11, pp. 130-32). — Pei vv. 65-66, cfr. Met., l. c.

N. 85, espos., nota 1. — Salmo xviii, 1.

N. 86, espos., nota 12. — Allude al Fedone, capp. 46-47.

N. 87. — Nel De líbris propriis (i, 2, ed. cit., p. 176) il C. racconta che, mentre era a Roma [fine 1594-fine 1597], cominciò «versus Hetruscos Latino metro componere, ut in canticis nostris apparent [e quindi in queste poesie della Scelta ], et artem metricam vulgaris sermonis persimilem Latinae, dedique hanc Ioanni Baptistae Clario medico archiducis Caroli Romae ac duobus invenibus Asculanis»; sul qual Clario v. Amabile, Cong., i, 81-3. Ma questa Metrica non c’è arrivata. Le due elegie Al Senno latino e Salmo CXI appartengono dunque al periodo romano.

N. 88. — È trad. del salmo iii.

N. 89. — Pare scritto nella fossa di S. Elmo. Cfr. la cit. lett. al Querengo. Si noti che la Cittá del sole, a cui si allude nella n. 1 a p. 191, fu primamente composta nei primi mesi del 1602: v. G. Paladino, Per l’ediz. crit. della «Cittá del sole» di T. C. (estr. dalla Riv. di filosofia, a. iv, 1912, p. 3), ma l’idea era giá