Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1938 – BEIC 1778417.djvu/294

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288 nota


rum Tobias Adamus quaedam selecta iuxta ingenium suum edidit sub Squillae Septimontani nomine, additis annotationibus. Cecini item Elegias de propriis et amicorum aerumnis, Rhytmos etiam profetales et Psalmodiam quadruplicem de Deo et omnibus eius operibus; atque hac poëtica ratione roboravi etiam amicos, ne in tormentis deficerent» (I, 3, pp. 23-24).

L’Amabile mette però in guardia da buona parte delle notizie contenute in questo passo, dove i ricordi sono ammucchiati «in una completa confusione di tempi» (Am. T. C., II, p. 25), e non di tempi soltanto. È infatti da escludere che la Scelta sia stata fatta dall’Adami «secondo il proprio criterio», e che v’abbia aggiunto il commento di suo. Questo si presentò giá alla mente del Berti e quindi è stato pienamente provato dall’Amabile con una critica interna abbastanza facile del testo, dove, tra l’altro il Campanella, dimenticandosi spesso la sua intenzione di scrivere in nome altrui, parla in persona propria o fa allusioni tali alle proprie opere o ai propri casi che non poteva farle che lui1.

Per quello che riguarda le questioni cronologiche connesse, parrebbe dal passo citato che non solo quasi tutte le poesie a nostra conoscenza (quelle della Scelta e le postume), ma molte altre ancora andate perdute siano state scritte in questo periodo. Il che non regge ad un esame intrinseco di parecchie poesie della Scelta.

La scoperta del Ms. Ponzio ha avuto somma importanza soprattutto su questo argomento. Poiché dagli atti processuali noi riusciamo a sapere il giorno preciso, e perfino l’ora, in cui quel codicetto fu sequestrato a fra Pietro, possediamo nella data del 2 agosto 1601 un punto di riferimento sicuro per sceverare quello che nel Syntg. è confuso. Noi ora sappiamo di certo che le poesie del Ms. Ponzio sono tutte anteriori a quella data.

L’Amabile andò piú oltre affermando:

«Tra le poesie raccolte da fra Pietro... non si trovano le canzoni, le elegie, le salmodie ricordate nel Syntagma e poi pubblicate veramente dall’Adami; né occorre dire che vi si troverebbero qualora fossero state composte nel tempo anzidetto. Appena vi si trovano i Ritmi profetali; sicché bisogna rimandare le poesie sopra ricordate ad un periodo posteriore di molto» (Am. T. C., II, p. 89).

  1. D. Berti, Lettere inedd. di T. C. e catalogo dei suoi scritti, in Memorie dell’Accad. dei Lincei, serie III, Scienze mor., stor., filol., voi. II, 19 maggio 1878;Am. Cod., pp. 131-32;Am. Cast., I, pp. 162-63.