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302 nota


e aggiunge che è in «amicizia singolare» col Campanella, quindi a lui ben noto. Sia che si trasformi Brigo in Hugo, sia che si metta in chiaro che Berillo è un soprannome, rimane o ignota o assai ipotetica la persona reale di don Brigo di Pavia, che è quello che proprio c’interesserebbe di sapere.


3° gruppo: Poesie scritte dopo il 1613.

Del periodo posteriore al 1613 non ci resta altra memoria poetica che l’Ecloga per la nascita di Luigi XIV, intorno alla quale ho giá dato i ragguagli piú importanti nel precedente paragrafo (pp. 280-1).

VI

Nell’allestire questa seconda edizione riveduta — riveduta soprattutto nel testo delle Poesie filosofiche, che presenta i dubbi e le incertezze piú numerose e piú gravi — non ho creduto di scostarmi affatto dai criteri di massima, che informarono la prima edizione; ma anzi, fattane la prova per mio conto, sono venuto nella conclusione che bisognava applicarli piú strettamente e con maggiore consequenzialitá e continuitá. A prescindere da alcune sviste ed errori materiali o tipografici, dei quali è superfluo dare qui un elenco, ho trovato, nell’applicazione di quei criteri, una certa tendenza all’eclettismo, che, a mio avviso, non giova a stabilire un testo omogeneo, con una fisionomia, che meglio si avvicini a quella del poeta.

Convinto di ciò, ho cominciato ab ovo, cioè da una minuta collazione del testo, compreso l’Errata-corrige, sul prezioso cimelio posseduto dalla Biblioteca dei Gerolamini di Napoli.

Il fatto di tenere sott’occhio un esemplare tenuto sott’occhio e corretto dall’autore potrebbe avere un valore conclusivo nella critica del testo. Purtroppo non è cosí. Il volumetto, stampato in economia e quasi alla macchia, all’estero, senza che fosse rivisto dall’autore, è ricco di errori, e soprattutto d’incertezze ed ambiguitá nella ortografia ed ortoepia, solo una esigua parte dei quali sono corretti nell’Errata-corrige. Ed una parte anche minore appare corretta dalla mano dell’autore nell’esemplare dei Gerolamini.