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322 indice analitico dei nomi

(1636-1714), possessore dell’esemplare della 1a ediz. della Scelta, che trovasi ora nella Biblioteca dei Gerolamini di Napoli (p. 277).

Vico (Giov. Batt.) (p. 277).

Vigliena (marchese di). La sua prigionia e tortura ricordata (p. 228, n. 18).

«Vincenzo». S. Vincenzo Ferreri (p. 138, madr. 8).


Wense (Guglielmo de la). Letterato tedesco amico dell’Adami e ammiratore del Campanella (p. 3).


Xarava (don Luise, del Castillo). Nato a Granata — secondo afferma il Campanella — da padre di origine araba e da madre ebrea convertita («nato d’uom moro e femmina marrana»: p. 223, n. 7). Entrato nella carriera giudiziaria, era avvocato fiscale in prov. di Cosenza: zelante, ma litigioso, anche col governatore della provincia. Negli anni 1595-96 ha diverse missioni ispettive nell’amministrazione
finanziaria. Poco dopo (1598) per contese giurisdizionali (infrazione del diritto di asilo) scomunicato dal vescovo di Mileto. Alla scoperta della tentata ribellione ha l’incarico speciale di avvocato fiscale per l’istruzione del processo a lato del «capitano a guerra» Spinelli (v. q. n.). Passato il processo a Napoli e costituitisi i due tribunali (v. p. 287) è nominato consigliere aggiunto presso l’avvocato fiscale Sanchez (v. q. n.), ed è da presumere che sia stato il sostenitore delle gravi conclusioni, a cui era giunto nella istruttoria sommaria in Calabria, e probabilmente consigliere di rigori procedurali, guardando al furore di epiteti, con i quali il Campanella lo assale («mostro», «moresco core», «ebraico stuolo», «marrani e giudei»: pp. 219, n. . 1; 220, n. 3; 223, nn. 7-8; 227, nn. 15-16).