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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/114

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guono per una fila di bottoni o verruche della grossezza di un pisello circa, la quale si estende dalla parte superiore della fronte alla punta del naso. Presso i Cafri Bachapin quelli che si sono distinti in un combattimento, hanno il diritto di portare una lunga cicatrice sulla coscia, la quale è resa indelebile e di colore azzurro col fregare della cenere sulla ferita ancora fresca. Il distintivo della tribù di Bunns dell’Africa sono tre cicatrici che partono dalla sommità della testa e discendono sulla faccia verso la bocca; per renderle molto evidenti, dopo fatto il taglio, si asporta un lembo di pelle o si copre la ferita con olio di palma e cenere.

Fig. 6. — Negro del Mozambico colla faccia tatuata.

Talvolta il tatuaggio viene eseguito in modo diverso nei due sessi. Così presso gli Ostiacchi le donne si tatuano il disopra delle mani, l’avambraccio ed il davanti della gamba; mentre gli uomini s’imprimono soltanto la propria marca sulle giunture delle mani. Presso i Tuschi le donne si fanno col tatuaggio delle linee divergenti sul mento; mentre gli uomini non s’imprimono dei segni permanenti sulla faccia che per ricordare un atto particolare di coraggio od un successo straordinario conseguito in guerra od alla caccia. Alle isole Tonga gli uomini si tatuano dalla metà delle coscie fino sopra le anche, le donne soltanto le braccia e le dita, e assai leggermente.

Alle isole Carolina gl’Indigeni si tatuano gran parte del corpo con disegni, punti e linee; un bellissimo tatuaggio si trova presso i Neo-Zelandesi, nei quali la faccia è tutta percorsa da linee curve di ogni sorta, a produrre le quali su parti così delicate occorre di certo una operazione