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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/129

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Il dente canino pertanto delle scimie antropomorfe non è soltanto un dente un poco più allungato, un poco più sviluppato, ma essendo legato, com’esso è, coll’apparecchio testè descritto, costituisce un istrumento apposito ed un carattere speciale; ed è il carattere del leone e della tigre. Il gorilla, l’orango e consorti sono dunque fiere, e l’uomo che ne manca è inerme.

Per far vedere la natura ferina delle scimie, potrà servire il seguente passo che trovasi nell’opera di Brehm sulla vita illustrata degli animali. «Non tutte le scimie fuggono davanti ai nemici; le più robuste si oppongono persino ai carnivori più terribili ed all’uomo, mettendosi in una lotta per lo meno dubbia per l’aggressore. Lo scimie maggiori, specialmente i babbuini, posseggono nei loro denti un’arma sì terribile, che ponno benissimo misurarsi con un nemico, specialmente se questo, come succede comunemente, lotta da solo, mentre essi si difendono in masse, con fedeltà ed energia. Le femmine non si mischiano nella pugna, se non quando si tratta di difender sè stesse od i loro giovani; in questo caso esse dimostrano non minore coraggio dei maschi. Quasi tutte le scimie lottano colle mani e coi denti, graffiano e mordono; molti assicurano che alcune specie si difendono con bastoni e specialmente con ranni d’alberi; è poi certo che gettano sassi, frutta, pezzi di legno ed altri oggetti sul loro nemico. Gli indigeni non attaccano nemmeno il babbuino, specialmente se non sono muniti di armi da fuoco. L’orang-outang ed il gorilla sono sì forti e pericolosi, che l’uomo, in una lotta con essi, non si giova dell’arma da fuoco che in sua propria difesa, mai per aggredire