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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/177

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Il numero complessivo degli uomini può quindi ritenersi, in cifra rotonda ed affatto approssimativa, di 1440 milioni, dei quali muoiono annualmente circa 31 milioni, ossia uno ogni 45, e ad un dipresso uno ogni minuto secondo. Se si prescinde da qualche eccezione, il numero dei nati supera ogni anno quello dei morti, per cui il numero degli uomini è, in generale, in via di aumento. Il Malthus ha cercato di stabilire una legge in proposito, ed ha asserito che mentre gli uomini aumentano in progressione geometrica, i mezzi di sussistenza crescono soltanto in progressione aritmetica. Ma questa legge ha trovato degli avversarii, ed infatti non è probabile che la statistica la confermi. L’aumento dei mezzi di sussistenza dipende da un numero troppo grande di cause, perchè sia possibile di valutarlo con esattezza: per esempio, dalle condizioni locali sovente assai complesse, dal livello della coltura della popolazione, dal numero e dall’importanza delle scoperte e delle invenzioni, e dalla stessa organizzazione sociale o meglio dal rapporto delle classi produttrici alle passive. Per ciò che riguarda l’aumento del numero degli individui, quella legge non sarà forse mai confermata dalla pratica; imperocchè essa esprime la massima rapidità possibile dell’aumento, non quella effettiva che è determinata non soltanto dalla facoltà riproduttiva, ma eziandio dal numero dei nemici di una data specie e dalle cause di distruzione che agiscono su di essa. Negli animali, ed altrettanto potrebbe dirsi delle piante, l’aumento in progressione geometrica si verifica ben raramente, e prova ne sia che alcune specie, ad esempio il verme solitario, producono milioni