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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/190

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non possiede in eguale misura, come ad esempio, l’amore per la figliolanza, l’attaccamento alla casa, il sentimento delicatissimo, la resistenza al dolore fisico e morale, il talento di osservazione delle più minute cose famigliari, ecc.; ma, messi a confronto i due sessi, il maschile deve dirsi superiore al femminile per le seguenti ragioni:

1.° La capacità craniana dell’uomo è maggiore di quella della donna, e quindi il cervello del primo pesa più di quello della seconda.

2.° Il cranio della donna ha dei caratteri infantili che non si rinvengono in quello dell’uomo.

3.° La donna ha l’indice cefalospinale più basso dell’uomo.

4.° La donna ha, secondo il Mantegazza, cavità orbitali più piccole, da che deriva l’apparente superiorità dell’indice cefalorbitale.

5.° Le proporzioni corporee della donna si accostano alle infantili; così il ventre è più voluminoso che nell’uomo, e gli arti inferiori sono più brevi in proporzione alla statura. Giovanni Ranke, che ha studiato quest’argomento di proposito, arriva al seguente risultato: «Con una parola, le proporzioni maschili del corpo si avvicinano in generale più delle femminili al completo sviluppo tipico dell’organismo umano; la donna invece s’accosta più dell’uomo alla conformazione infantile e trovasi per conseguenza sopra un più basso gradino di evoluzione.» E più oltre soggiunge: «Il corpo della donna sta presso tutte le nazioni del mondo, anche le meno colte, nello stesso rapporto al maschile come presso la razza bianca, e dappertutto è