Vai al contenuto

Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/211

Da Wikisource.

bronzo, una altra poteva trovarsi in quella della pietra; ed anche oggi, mentre le popolazioni civili conoscono il ferro, le barbare e selvaggie trovansi nell’età della pietra. Di più, alcuni popoli sembrano aver saltato qualche età, così che, trovandosi, ad esempio, in quella della pietra, venuti a contatto con altri che già conoscevano il ferro, passarono direttamente a quest’ultima età.

Età eolitica. — L’epoca terziaria, di cui sopra fu fatto cenno, si divide in tre periodi che sono l’eocenico, il miocenico ed il piocenico, dei quali il primo è il più antico, l’ultimo il più recente. Le più antiche traccie dell’uomo risalgono al periodo miocenico. In quell’epoca remotissima l’uomo abitava le caverne, non conosceva i metalli, e le sue armi erano fatte di silice. Di questo periodo non conosciamo che poche traccie della incipiente industria umana, e sono selci assai grossolanamente lavorate. Questi arnesi, paragonati ai quaternarii, appariscono simili nelle forme generali, ma di questi assai più imperfetti. Il qual fatto è un’altra prova della legge di continuo progresso, che governa tanto la famiglia umana che l’intera natura organica.

Taluno si è domandato, se l’uomo allora conoscesse già il fuoco. Siccome sopra un certo numero di selci di quel periodo si trovarono traccie manifeste della di lui azione, così la risposta fu affermativa. Come l’uomo se l’abbia procurato, non è difficile il dire, poichè si sa che il fuoco può essere destato in molti modi, dal fulmine, dalle eruzioni vulcaniche, da casuale confricamento di legni, dalla fermentazione, ecc.