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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/72

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parte de’ suoi elementi, regna endemico il gozzo; il coléra segue quasi sempre il corso delle acque e decima gli abitanti dei terreni di alluvione, rispettando quelli che stanno sui terreni antichi. Nei luoghi paludosi sono frequenti le febbri intermittenti.

Alcune malattie sono endemiche in certi paesi, ossia vi appariscono con natura e forma costanti più frequentemente che altrove, o possono anche affatto mancare in altri luoghi. In Italia, le febbri intermittenti sono endemiche di non poche provincie (Piemonte, Lombardia, Estuario Veneto, Agro Romano, ecc.); la pellagra miete migliaia di vittime nella pianura lombarda; il gozzo deturpa gli abitanti della Valle Trompia e della Sabbia; il cretinismo immiserisce quelli del Vallese e d’Aosta; le convulsioni sono endemiche nel Napoletano, negli Abbruzzi, nelle Calabrie e nel Tavogliere di Puglia. Nel Medio Evo lo scorbuto e gli erpeti erano endemici a Parigi. In Olanda ed in Inghilterra sono endemici lo scorbuto, la gotta, il diabete, lo spleen ed una forma speciale di erpete; in Polonia la plica; in Svevia la corea; in Spagna il mal delle Asturie, ecc. La peste è endemica in Siria, il coléra nelle Indie, le coliche nervose al Giappone, in Egitto le ottalmie ed altri morbi. In America domina la febbre gialla, specialmente al Messico ed alle Antille.

V’hanno delle malattie che sono rarissime ed anco affatto sconosciute in certe regioni. Così la scrofola non esiste nelle regioni polari, la peste non ha mai visitato l’America; il tifo sembra proprio del solo emisfero boreale, e l’idrofobia è rarissima, o manca, in Algeria, nell’Egitto, nella Siria ed in altre contrade.