Però come più scema a lui venìa
Nube de l’alma la mortal persona,
Più largo il raggio del pensier ne uscia!
De la Forza la clava e la corona115
Gittate ha indietro; e con la Forza bruta
Sanson tremendo e spirital tenzona.
— Scendi! — ha gridato a la saetta, e muta
Da la discarca nuvola materna
Ai piedi suoi la folgore è caduta.120
Ha le pupille immerse oltre la interna
Regïon de le nubi, e visitati
Ha gli archi, o Iddio, de la tua casa eterna!
Ed i tuoi mondi d’oro ha numerati
Sparsi a migliaia per l’azzurro smalto,125
E i corrucci degli astri ha profetati.
— Vi aprite! — ha detto a le montagne; ed alto
Il suo carro tonò per le profonde
Viscere del granito e del basalto!
Ha detto al foco: — Per lontane sponde130
Portami! — e il foco obbediente al freno
Rigò fumando le campagne e l’onde!
Ei de l’Istmo Eritreo tenta il terreno,
E di due mari esulteran confuse
L’onde fra poco in un fraterno seno!135