E tu, Siriaca pianta,
Che la mia fronte occulti,
Col venticel ricanta,
Che vola intorno a te! 80
Da le penombre amene
Del tuo ricurvo ramo
Guardo a le vie che tiene
La sparsa umanità;
E di fraterna lode85
Seguo il vagante Adamo,
Che a le promesse prode
Tende le braccia, e va!
Ah, da quel dì che il pianto
Del profugo Israele90
Sonò converso in canto
Di speme e di terror,
E i salici piangenti
Su l’acque di Babele
Rimormorâr frementi95
D’un popolo al dolor,
Mai non udisti, o Assira
Pianta, quaggiù preghiera
Per l’esul che sospira
Verso il paterno ostel,100
Come la mia profonda
Come la mia sincera,
Che da quest’erma sponda
Vola per tutti al ciel!