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LA NEVE




Tutto è bianco, più fitta la neve
     Fiocca e monta sui nostri veroni;
     Sul mio capo si addensa più greve,
     Ma rifarmi all’albergo non so!

E il villan, che dagli ampii valloni5
     Riede agli ozii del fuoco paterno,
     Mi saetta di un riso di scherno,
     Ch’ei nel cuore vedermi non può.

Non è nuova d’amico lontano,
     Non allor desiato che aspetto:10
     È un amor che vincendo l’umano
     Fa sprezzarmi del verno l’orror!

Frema il nembo: sottesso quel tetto
     Splende il sol, che quest’occhi feria;
     La fanciulla che un angiol saria,15
     Ove schiva non fosse d’amor.

Se la bruna sua larga pupilla
     Del veron pei cristalli balena,
     O del niveo suo braccio l’armilla
     Come stella in un ciel di zaffir,20