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294 | il cantico dei cantici |
Da l’alto del Seniro e de l’Amana,
Da l’alto de l’Ermon volgimi un guardo!...
Da i monti, dove è del leon la tana,
Da i monti dove s’incaverna il pardo.
Tu m’hai rapito il cor, sposa e sorella,
Con un de gli occhi tuoi me l’hai rapito;
E con un di que’ crini, onde in anella
Vagamente il tuo collo è circuito!
Quanto gli amori tuoi, quanto son cari,
Sposa e sorella mia!... Quanto del vin
Ei son più dolci! E i balsami più rari
Cedono a quelli, onde ti olezza il crin!
Sposa! Da’ labbri tuoi mele diffondi,
E latte e mel sotto la lingua ascondi!
Odor d’incenso è la fragranza effusa
Da le tue vesti, o mia sorella e sposa!
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