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il carmelo | 325 |
IV
Uscia vincente1
Da la lotta Giacobbe, e apparve in Cielo
L’alba gridata da veggenti, e il giglio
Germogliò ne la valle, e il fior sul campo,
Gli Angeli a festa carolar: dier laudi265
I firmamenti a Dio — Da le scoperte
Solenni tombe inalberar la fronte
I caduti profeti; e fu maturo
Il secol dei portenti — Benedetta
La disïata mammola spuntava270
Fra le vïole di Davidde, e mite,
Silenzïosa ne l’ostel fioria
De l’innocenza. Avea negli occhi il Sole,
Ne l’alma fronte il Cielo, il Paradiso
Nei sereni del cor — L’Onnipotente,275
Dai poggi eterni, sorridea su d’essa,
Con più gioia d’allor, che ne la mano
Danzar sentissi il giovine universo!
Scese il raggio d’amor: pugnò, nascendo,
Il Lione di Giuda: udì sul monte280
La canzone de l’urna e del trïonfo —
Salutata Colei fu da le genti
A Reina dei santi — e il primo tempio
- ↑ Nella lotta di Dio, sotto forme umane, con Giacobbe, reduce dopo venti anni alla terra paterna, i SS. Padri avvisano il contrasto dei Profeti con Dio, perchè si fosse mandato il Messia sul mondo.