![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
326 | il carmelo |
Gli Anacoreti le votar sui gioghi
Del gran monte di Elia. Guardie celesti,285
Non viste, a piè del rozzo altar sedeano,
E, a piene mani, empìan l’aria di puro
Non umano profumo: padiglione
Tessean le palme al pio sacello, e gemme
Sul santo letto profondea la notte290
Di lucenti rugiade — Amicamente
Quando per entro i luminosi alberghi
Degli astri, iva a posarsi in Paradiso,
La Gran Madre di Dio, gli occhi converse
A la cara muraglia, e il santo sogno295
Forse allor meditò.
V
Ne la romita1
Cella dormia mesto vegliardo — I venti
Muovean tempesta, ed Albïon parea
Un deserto di nembi.... ecco al dormente
Aprirsi i Cieli, e portentoso uscirne300
Un mar di luce, esagitante in seno
Azzurre onde di nubi, copïosi
Nembi di fiori, aurate capigliere,
Argentee penne, fiammeggianti sguardi....
E a poco a poco un suon melodïoso305
D’arpe e lïuti, e una fragranza santa
- ↑ L’anno 1245, ai 16 luglio, la B. V. apparve in Londra a Simone Stoch, Generale dell’Ordine Carmelitano.