Pagina:Canti (Sole).pdf/411

Da Wikisource.
354 luigi la vista

con lo sguardo le marine che la circondano, e ci siamo pasciuti un pezzo dei grandi spettacoli della natura e delle grandi ricordanze della storia, a noi, più felici, è dato scenderne dominati da pensieri alti insieme e sereni, e specie da quello di potere, omai liberi, onorar con atti egregi di mano o d’ingegno quella comune patria che un tempo battè l’ali per mare e per terra!

L’amore della donna ha poca parte in questo volume di Memorie e scritti; anzi non pare che fosse ancora uno dei pensieri dominanti del nostro giovane. Egli accenna talvolta a qualche affetto fuggitivo;1 ma ad un amor vero e saldo, non mai. Che incendio un siffatto amore sarebbe divenuto in quell’anima! In ciò, come in altre cose, egli cercava sempre, ma non aveva ancor trovato; e anche qui è singolare il suo modo di sentire e d’immaginare: «Una donna nobile, ricca, contenta mi fa quasi ribrezzo e rabbia; al contrario, ad una donna, a cui neppure la bellezza diminuisce le pene dell’oscurità e della miseria, volentieri darei la mano, il cuore, la vita, le speranze della mia età»2. Qui l’amore è pura idea: nella donna non si cerca altro che un cuore immacolato, un’anima capace d’intenderne un’altra e divenir con essa un’anima sola. A udire siffatte cose non pochi veristi dei nostri giorni sorrideranno di

  1. Memorie cit., p. 65.
  2. Memorie cit., p. 66.