Di polvere e di pianto eccol coperto
Guatar da lunge i ruderi fuggiti,
O tornarvi tremante a passo incerto!
Sforza i cuori inclementi, e movi i miti,70
Sì che ai grami superstiti non manchi
Lo tetto e ’l pan, che a Te chieggon smarriti!
L’altrui pietade ne la tua s’infranchi,
E più splendida voli e generosa
In soccorso di lor miseri e stanchi!75
E ormai rapidamente e senza posa
Per l’elettriche fila ella balena
Calda nunzia di aita ed operosa!
De lo stesso elemento, onde sì piena
Sciagura uscìa, questa Pietà si vale80
E i lamenti raccoglie e li rimena!
Deh! sia l’aita a la miseria eguale!
Deh! se muto è l’amor, muovane almeno
La compresenza del terribil male!
Trema a tutti peranche il cor nel seno:85
Però che ancora di frequenti crolli
Dal Tronto al Lilibeo balza il terreno!
E qui, per questi profumati colli
Vanno insonni le notti, e ognun rigira
Gli occhi al Vesevo spaventati e molli!90