Pagina:Canti del Friuli.djvu/51

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protendon gementi, fischianti
il nero fastigio dei rami
e gettan, fra sibili e schianti,
20al vento angosciosi richiami.

E appare veloce e scompare,
fuggente via via per il cielo,
lo scialbo bagliore lunare
24di nubi tra un sudicio velo.

Ma giù nelle stalle, che sanno
di fieno e di fimo, ben calde
pel fiato dei bovi, che hanno
28le imposte ben chiuse e ben salde

incontro al rovaio e alla bruma;
attorno alla nonna, che sa
le fiabe, ed al nonno, che fuma,
32i bimbi si stringono, ed ha

ciascuno dipinto sul viso
paffuto il curioso spavento
dell’orco, che giunge improvviso,
36se vuole, portato dal vento;