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effetti del calore sulla vegetazione. 143

della temperatura solare d’un termometro presso il suolo e ricoperto, come si è detto, da un centimetro di sabbia, è diverso da quello posto sotto l’influenza libera dei raggi solari ad 1m,50 di altezza. Il termometro nel suolo, sino al mezzogiorno resta inferiore di qualche grado, ed in seguito, nelle ore pomeridiane, lo supera di 6° sino a 10°. E noi dobbiamo piuttosto tener conto delle indicazioni date dal termometro in terra, poichè esso ci esprime più precisamente il calore ricevuto dalla terra e quindi trasmesso alle piante, e perchè questo ci fornisce anche le modificazioni portate dallo stato di umidità del terreno.

Io però credo che un modo assai più preciso per calcolare il calore ricevuto dai vegetali sarebbe quello di tener conto della temperatura fornitaci da un termometro posto alla profondità di un decimetro nel terreno, perchè così si eviterebbero certe massime o certe minime prodotte da pochi istanti di calore o di freddo, di nessuna influenza nell’estate, ma sufficienti ad alterare le medie d’una tal giornata; inoltre, ad un decimetro di profondità, si avrebbe approssimativamente la media del calore ricevuto dalla maggior parte delle piante annuali coltivate, e quasi anche delle piante perenni che tengono le radici nei primi due decimetri di terra, escludendosi alcune elevate temperature solari od atmosferiche, di nessuna od incerta influenza sopra un terreno che fosse umido.

effetti del calore sulla vegetazione.

§ 152. Se noi consideriamo la vegetazione al livello del mare dal polo all’equatore, o che l’osserviamo dal piede d’un alto monte fino alla sua cima, vedremo succedersi una pianta ad un’altra, oppure la stessa pianta la vedremo modificare alcuni caratteri esterni sino a che più non la riscontriamo. Troveremo, per esempio, la canna di zuccaro all’equatore ed