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modo di conoscere la qualità dei terreni. 213

poteva indicare non solo la qualità del terreno, ma anche la precisa proporzione de’ suoi componenti, e per conseguenza a qual genere di coltivazione poteva essere adattato.

Voi ben vedete di quanta importanza sia questa cognizione, se bene spesso vediamo aggiungere gesso o calce a terreni che ne siano già abbondantemente provveduti, od ingrassi vegetali ad altri che già abbondano d’humus, oppure concimi minerali affatto identici a quelli che già esistono nel suolo. Questa cognizione adunque non è del tutto teorica, ma è piuttosto eminentemente utile alla pratica ed all’economia rurale. Intanto io procurerò d’indicarvi come si possano facilmente conoscere le principali varietà fra i componenti d’un terreno.

Prima di tutto importa agire con giudizio nel prendere il campione di terra, dovendosene prendere a varie profondità del soprasuolo, se dubitiamo ch’esso possa variare, oltre di che non dobbiamo mescolare terre provenienti da campi molto distanti fra loro, ma piuttosto varie porzioni d’un campo non molto esteso.

Ben scelto il campione, e mondo dalle ghiaje e dalle pietre, si farà seccare e si peserà; indi, posta la terra in un crogiuolo la si farà abbruciare arroventandola; ritiratala dal fuoco e raffreddata si peserà nuovamente, e la diminuzione di peso c’indicherà la quantità di materie organiche, humus e concimi, che questa terra conteneva.

La terra residua allora si pone in ampio vaso di vetro o di porcellana con molt’acqua calda, a si abbandonerà a sè per circa due giorni, agitandola spesso. Filtrato indi il tutto e disseccato, si peserà, ed una nuova diminuzione di peso vi farà avvertiti della quantità di sali solubili che contenevansi nella terra.

Continuiamo l’analisi sulla stessa porzione di terra feltrata e disseccata coll’operazione precedente, dilavandola ancora con acqua calda, cui s’aggiunge dell’acido cloroidrico sino al