Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/220

Da Wikisource.
212 modo di conoscere la qualità dei terreni.

riori. La tenacità o l’aderenza agli istrumenti ci è di un indizio imperfetto, e non ci fa conoscere pienamente la qualità del terreno. Anticamente usavano anche di scavare una buca, indi lasciata riposare alquanto la terra, ve la rimettevano; se dopo ricolma la buca, sopravanzava della terra, era buon segno. Ma ancor questa è cosa che può dipendere dal diverso grado di umidità della terra al momento che la si cava od al momento che la si rimette. Anche la situazione ci può ingannare, perchè i movimenti naturali del terreno furono molti; e quantunque possa dirsi essere migliore quello della pianura che quello del colle, e questo migliore di quel di montagna, pure il terreno superficiale può essere stato modificato da successive inondazioni, e dallo stato idrografico del suolo. Noi abbiamo l’esempio della Gera d’Adda, del Lodigiano, Cremasco, e di parte del Pavese che hanno fama di terreni fertilissimi, e che non sarebbero altro che lande o sterili ghiaje senza l’irrigazione che godono da gran tempo.

Una regola assai migliore era quella d’aver riguardo alle erbe che spontanee crescono in un dato terreno; esse hanno anche il vantaggio di mostrarci quale sarebbe il genere di coltivazione che meglio gli si addice, scegliendo quelle piante che usate in agricoltura, siano consimili per conformazione e per intima composizione a quelle che vi crescono spontanee. A tale proposito riporto col Cav. Re un pezzo del Tansillo:

Il calamo, il trifoglio e la gramigna,
Il giunco, il bulbo, il ruco terren grasso
Mostrano, e più da campo che da vigna...
Il mirto, il rosmarin, l’ogliastro e l'elce
Mostran terra amicissima all’ulivo;
L’ebulo al pane, al buon licor la felce.

§ 209. Oggidì però il continuo progresso delle scienze ed il loro reciproco sussidio, mostrarono all’agricoltore che la chimica