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390 prodotto dei boschi.

appena cessi una forte causa d’accensione. Questo distintivo dovrebbe essere di molta importanza per le regioni montuose ove non si fabbricano quasi che case e capanne di legno.

Accade pure che molti legnami si spezzino facilmente da sè come troppo rigidi, oppure, pel minimo divario nello stato igrometrico dell’atmosfera, se sono più legni uniti o si disgiungono o si stringono fra di loro, e tali fenditure e ristringimenti accadono pure anche quando il pezzo sia unico. Queste alterazioni avvengono quando il legno perde od abbia perduta l’ultima porzione di umidità, per cui il Boucherie immaginò di trattenervela facendoli imbevere di un sale deliquescente, per esempio, di una soluzione di cloruro di calce, che è di poco costo. Queste sostanze trattenendo una certa umidità nel legno, vi mantengono la flessibilità, e li rendono meno sensibili alle variazioni di umido e di secco atmosferico.

§ 405. Finora abbiamo considerato il prodotto dei boschi siccome serviente per le costruzioni e siccome combustibile. È da notarsi però che il legno che serve da combustibile, quanto più è giovane, tanto minor tempo conserva la proprietà di dar una bella fiamma. Ciò dipende dal deperimento che subisce il legno per l’alterazione suscitatavi dalle sostanze organiche solubili, le quali trovandosi in maggior copia, ove maggiore è la proporzione della corteccia e del nuovo legno, tanto più facilmente inducono la carie quanto più il legno è giovane e sottile. Epperò, le fascine devonsi sempre tenere in luogo riparato dalle vicende atmosferiche, che facilmente le ridurrebbero alla carie ed alla putrefazione. Le fascine di legna dolce dopo un anno cominciano a scemar di valore, e quelle di legna forte dopo due o tre anni.

Comune è l’usanza di lasciare la legna da fuoco, e specialmente la grossa, esposta all’acqua sino all’agosto, dopo il qual mese la si conduce al coperto, asserendosi che fa maggior durata. Questo fatto però può dipendere dall’azione che esercitano le pioggie nel trasportar fuori dal legname le materie solubili che possono alterarla; ma devesi por mente che se queste materie nuocono alla conservazione del legname, sono però quelle che rendono più viva la fiamma nel combustibile; perciò la corteccia e le fascine, ossia i giovani rami danno maggior fiamma che il legname grosso quantunque spezzato sottile; e per lo stesso motivo la legna morta annerisce, ed arde assai difficilmente e con poca fiamma, essendo priva di queste materie che trovansi soltanto nel legno vi-