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diversi modi d’irrigazione. 419

ed un migliore orizzontamento della superficie, a ciò l’acqua possa penetrare più facilmente ed in ogni punto.

Nei climi umidi all’incontro la ruota d’irrigazione dev’essere più lunga, supplendo in parte l’umidità atmosferica a riparare la siccità del suolo, si darà al terreno una pendenza maggiore e s’irrigherà parcamente. Se poi il clima oltre all’essere umido, fosse anche freddo, la ruota potrà essere anche di 15 giorni, essendo che in queste circostanze l’evaporazione del terreno è quasi nulla. La pendenza sarà sempre maggiore per facilitare l’asciugamento e lo scolo delle acque dopo d’aver eseguita l’irrigazione.

§ 438. In quanto alla stagione è chiaro che, l’irrigazione dovendo generalmente supplire all’aridità estiva, è nella state che dovrà essere usata più frequente, evitando possibilmente le ore vicine al mezzogiorno, per la ragione più volte ripetuta del divario colla temperatura atmosferica, ad eccezione che il terreno fosse coperto da alta o folta vegetazione, per il che il sole non potesse verberare troppo direttamente sul terreno. Nella primavera e nell’autunno l’irrigazione può esser utile per certe coltivazioni, in altre non necessaria, ed in altre affatto inutile. Per esempio, può esser utile al prato, ed al lino quando le pioggie non siano frequenti; nei cereali minuti, frumento, segale, avena, orzo, ecc., può farsi in caso di lunga siccità, ma non è necessaria; e nel melgone, e varj legumi, specialmente in autunno, essa diviene inutile.

Nella pratica poi dicesi irrigazione estiva quella che si fa dal 20 o 25 di marzo sino agli 8 o 12 di settembre; jemale quella che incomincia da quest’ultim’epoca e continua sino al 20 o 25 di marzo. L’irrigazione estiva, fuorchè durante alcuni mesi della coltivazione del riso, è sempre in ruota; la jemale invece, e singolarmente nei mesi più freddi, è continua, poichè altrimenti nel verno, per poche ore che l’acqua non ricoprisse il suolo scorrendole sopra in sottil velo, esso si raffredderebbe ed anche sarebbe preso dal gelo, e con ciò perderebbesi il vantaggio di poter con tal mezzo far continuare la vegetazione, trattenendo presso le radici il calore che s’irradierebbe dal terreno, permettendo che il freddo atmosferico lo congelasse. Le acque jemali si adoperano all’esclusiva coltivazione delle marcite.

§ 439. A parità di circostanze le esposizioni di mezzogiorno devono irrigarsi più frequentemente ed a più brevi intervalli che non quelle di levante, ponente e tramontana; come pure