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478 propagazione della vite.

primo per divelto, perchè la terra resta maggiormente smossa e non si comprime in seguito, come succede usando la forcella nel terreno già previamente lavorato.

Come vi dissi, dovete andar ben guardinghi nel concimare il vivajo che deve servire per voi, nè cercate d’ingannare voi stessi facendo come i venditori, i quali cercano piuttosto di smerciare magliuoli rigogliosi che buoni. Non usate adunque letame da stalla se non quando il terreno fosse estremamente magro, preferite anzi la segatura ed i frantumi di legno, la loppa di frumento, di segale, ecc., il calcinaccio, e la calce o la sabbia, a seconda della qualità più o meno compatta del terreno.

I magliuoli che vengono da lontano bisogna tenerli per più ore nell’acqua onde acquistino un poco di umidità; e per quelli che volete invece spedir lontani, lascerete loro un martelletto più lungo, indi ne carbonizzerete od impecierete le estremità acciò l’umidità più difficilmente dal tralcio si disperda pei due tagli. Ciò fatto, le disporrete in una cassetta forata ripiena di sabbia asciutta, procurando di evitare più che si può il contatto dei magliuoli fra di loro.

Un’usanza assai comune è quella di staccare i tralci dalle viti in autunno e poi di sotterrarli o deporli in cantine, finchè, venuta la primavera, se ne fanno i magliuoli e con essi si procede alla formazione del vivajo, od all’impianto immediato in aperta campagna. Quest’usanza è cattiva, perchè i tralci staccati e così conservati soffrono per l’accumulamento; la corteccia spesso marcisce pel gelo e disgelo, per l’umidità o pel troppo asciutto; il vivajo fatto in primavera non di rado soffre per la siccità, e perciò molti magliuoli non fanno radici, o le fanno assai deboli. Il vivajo fatto in autunno si può coprire con foglie quando si tema di forte gelo; e durante l’inverno i magliuoli si dispongono a mettere le radici, in modo che, quando gli altri cominciano a fare il vivajo, i magliuoli piantati in autunno mettono già le gemme, cosicchè, preparandosi presto le radici, soffrono meno gli ardori estivi.

Un altro errore è quello di credere che le talee del vivajo, perchè diano buone barbatelle o rasole, che così si chiamano i magliuoli quando abbiano messe le radici, vi debbano stare per tre anni. Credetemi che se voi farete il vivajo in autunno avrete entro un anno i magliuoli abbastanza forniti di radici, nè dovete curarvi della tenue cacciata che abbiano fatta, perchè voi troverete che la quantità delle radici è sempre