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formazione e concime della vigna. 485

che si debba trascurare la vite al punto di non lavorare il terreno circostante, e di non concimarla affatto; ma solo vi adduco questo fatto perchè vi convinciate che il letame da stalla non è il migliore per la vite. E quel che vi dico del letame da stalla vale per tutti gli altri concimi detti animali, siccome ricchi di azoto, e perchè tutti i migliori coltivatori antichi e moderni sono d’opinione che questi concimi sono poco adattati, e che bisogna usarne con mano avara, se non si vuol convertire il vino in una bevanda grossolana, scolorita ed anche disgustosa.

Quale adunque sarà il miglior concime per la vite? Se consultiamo gli antichi, troviamo che essi usavano dei concimi animali azotati nel solo caso di ridonare vigore alla vegetazione di una vite deperente, ma che ordinariamente preferivano concimare coi rottami di legna, colle fascine di sterpi, di ginestra, di erica e di pino, colle ghiande e coi lupini pesti, colla loppa di frumento o di altri cereali, e soprattutto colle ceneri, coi sarmenti o tralci recisi della vite e coi graspi d’uva. Ora osserviamo se la chimica agricola approvi questi concimi che gli antichi trovarono i migliori per una lunga esperienza. Perciò basta confrontare i principj componenti di quei concimi con quelli che voi già conoscete della vite, e troverete che la lunga pratica aveva trovato ciò che ora i progressi della chimica suggeriscono. Voi sapete che nella vite predomina la calce e la potassa, e pochissime essere le combinazioni azotate; ed osservando le tavole che vi ho date pei componenti di varie piante (pag. 94), e quelle dei componenti di molte paglie e concimi (pag. 240), troverete che nei frantumi e nelle fascine di qualunque legna vi ha molta calce e discreta quantità di potassa; che nelle ghiande e nei lupini abbonda la potassa, perchè ricchi di amido; che nelle ceneri, siccome avanzi dei legni abbruciati, devono trovarsi e calce e potassa; e che finalmente i graspi d’uva ed i sarmenti forniscono alla vite più immediatamente i principj di cui abbisogna.

Ecco perchè da un terreno dove la calce, la potassa o la soda mancassero o fossero in tenuissime proporzioni, non si potrà mai sperare di fare un buon vino, o di avere una piantagione durevole, se non quando artificialmente noi gli somministreremo in forma di concimi quei materiali che voi già sapete indispensabili alla produzione dello zuccaro; come pure sapete che l’assimilazione di questi principj, e singolarmente della potassa, avviene più facilmente nei climi caldi che nei