Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/505

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della potatura. 497

ommette ogni sostegno, poichè, innalzandosi gradatamente, acquista abbastanza robustezza da sostenersi da sè stessa: e solo nei terreni troppo grassi la vite abbisogna di appoggio. Nei primi tre anni si può utilizzare lo spazio intermedio con qualche coltivazione che non faccia danno alla vite, e che non richieda concime animale, come sarebbe quella del pomo di terra; nel quarto, la vite comincia a dar uva e ad allargarsi, ed allora il terreno deve restare pienamente a sua disposizione.

I vantaggi di questa maniera di coltivare la vite sono: i seguenti: la vite e l'uva risentono di più il calore riverberato dal terreno; i tralci dovendo in seguito piegarsi in basso, non assorbono essi soli l'umore della vite, il quale maggiormente si concentra nei grappoli; l’uva che sorge nella prima porzione del tralcio resta sospesa dal terreno, e non coperta dalle foglie; le poche foglie che sono presso i grappoli, siccome sorte e maturate per le prime, cadono avanti la vendemmia e lasciano allo scoperto i grappoli. Se il clima è temperato, il terreno sciolto, e l’annata molto calda ed asciutta, i tralci pendenti impediscono il troppo asciugare del terreno e conservano il calore durante la notte, impedendone la troppo facile irradiazione verso l’atmosfera. Se invece l’anno fosse piovoso, il terreno un poco freddo, ed il clima meno che temperato, si potrà lasciar maggior adito al sole ed al vento, tagliando via, due occhi sopra il grappolo, i tralci pendenti e serpeggianti al suolo. Infine l’uva matura più presto ed è più zuccherina. La spesa è assai minore non occorrendo legname, nè salici; la mano d’opera più facile e pronta; il concime e le altre cure riescono le più convenienti, e fatte a tempo più opportuno, null’altro essendovi che ne impedisca l’esecuzione.

della potatura.

§ 509. La potatura è l’operazione di levare quella parte della vite che ha già fruttificato, per disporne a frutto la nuova; e dalla diligente e cognizione con cui essa viene eseguita, dipende spesso e la quantità del frutto e la durata della vite.

§ 510. Circa all’epoca della potatura non si può dare una regola costante, dovendo essa pure variare a norma del clima, del terreno e dell’esposizione. Certo è però che, dove si possa, sarà meglio farla in autunno. Nei climi caldi, ed anche nei