Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/504

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496 maniere diverse di allevare la vigna.

si potrebbe assegnare ad ogni pianta una superficie di metri 2,50, ossia 40 gambi per ogni aro, e 4000 per ogni ettaro.

Fatto l’impianto, sarà bene, nei primi due anni, abbandonare a sè la vite, tenendola però zappata e monda dalle cattive erbe; alla fine del secondo anno od al principio del terzo si taglia la vite ben presso terra, e vi si appone un sostegno o ramo su cui arrampicare, alto almeno un metro. Dapprincipio vi si fanno salire due tralci soltanto; in agosto uno vien levato, conservando il più robusto. Nell’autunno del terzo anno o primavera del quarto si taglia questo tralcio all’altezza di 0m,10 a 0m,30 dal suolo, secondo la sua natura più o meno umida, lasciandovi un occhio o due al più. Nell’anno vegnente si allunga di un altro occhio, conservandone due della cacciata dell’occhio lasciato l’anno prima, e così s’incomincia ad avere una biforcazione; nel terzo anno si lascia un terzo occhio sur un pezzo del tralcio sorto lo stesso anno e così la vigna resta triforcata (fig. 148). In tal modo si procede sino ad avere quattro o cinque biforcazioni principali a seconda del vigore della pianta. La potatura di questi ceppi  148. 149.consiste nel conservare le prime due cacciate sorte sul legno dell’anno antecedente, le quali si lasciano intatte (fig. 149) o si troncano al disopra della 4.a o 5.a gemma. In certo qual modo l’educazione di queste ceppate, se vengono tagliate, rassomiglia alla nostra maniera di educare i gelsi da siepe, anzi vi posso dire che presentano la stessa figura, sebbene un poco più raccolta.

Di solito, allevando la vite in questo modo, col tempo si