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maniere diverse di allevare la vigna. 495

tollerasse che qualche raro gelso, e che il piano delle banchine fosse occupato soltanto dalle viti, e quindi non più largo di metri 1, utilizzando il resto col dare un’inclinazione più dolce alle rive. Così il piano inclinato erboso sarebbe più produttivo perchè, essendo meno ripido, assorbirebbe e riterrebbe maggiormente l’umidità, invece di franare troppo facilmente; l’erba potrebbe essere falciata e fatta disseccare più comodamente sullo stesso piano; la concimazione sarebbe possibile senza che avvenga un subito dilavamento; e perciò si avrebbero due prodotti, ciascuno de’ quali avrebbe le sue cure ed il suo concime speciale. Ciononostante quando il pendío del colle e dei monte fosse molto dolce, per non tenere troppo distanti fra loro i filari onde non s’ombreggino, e per non consumare troppo spazio di terreno, si può seguire il costume dell’alto novarese, cioè di convertire il terreno esclusivamente a vigna, dirigendo i filari a ghirlanda, od a gabbiolo di 3 o 4 gambi, dall’alto al basso, e possibilmente da mezzodì a tramontana, distanti fra loro circa 2m,50, e tenuti sur una specie di rialzo o porca, divisa da un solco, che serve a regolare il deflusso delle acque piovane, ed anche a scemare l’umidità naturale del terreno, quando fosse argilloso.

§ 508. Nei climi temperati, ove il terreno sia discretamente sciolto, e che abbia pendenza sufficiente al libero scolo delle acque verso il lato del mezzogiorno, il miglior modo di tenere la vite è quello a ceppata bassa, come si usa nel mezzodì della Francia, nella Spagna, in molte località lungo il Reno ed in Ungheria.

Il terreno allora dev’essere ridotto completamente a vigna, facendo tante fosse distanti fra loro da metri 2m,00 a 2m,50, larghe 0m,80, profonde 0m,60 o più, secondo che il terreno sia più o meno buono e profondo. In queste fosse si dispongono le barbatelle distanti fra loro 1m,00. Se trattasi di magliuoli converrà invece lavorare ripetutamente e profondamente il terreno, concimandolo bene dapprima, e piantarli colla forcella, mantenendo le distanze indicate.

Queste distanze però possono subire alcune modificazioni. Nei climi e nei terreni asciutti sarà bene diminuirle onde il terreno conservi maggior umidità. Lo stesso dicasi dei terreni profondi e buoni; nei terreni magri, poco profondi e cretosi, e nei climi meno che temperati, si dovrà invece aumentare la distanza, onde lasciar maggior adito al sole ed alla ventilazione per asciugare e riscaldare il terreno. Per media però