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Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/502

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494 maniere diverse di allevare la vigna.

si nota il deterioramento nella qualità delle uve, perchè sono quelle che, interposte alla coltivazione dei cereali, necessariamente devono appropriarsi il concime da stalla; e sono pur quelle cui di solito si trascurano le cure annuali, o che sono destinate a divenire il magazzino ed il ricettacolo dei sassi e della gramigna del campo.

§ 507. Il ronco è il modo più opportuno di disporre la vigna al colle ed al monte, riducendo il terreno a scaglioni (panchine o gradinate) più o meno larghe, e distanti fra di loro a norma del maggior o minor pendio del terreno, dirigendoli da levante a ponente, e facendo in modo che per la distanza, e per la differenza d’altezza, le viti d’un piano non abbiano ad ombreggiare quelle dell’altro superiore. Questo modo di coltivare la vite è certamente assai dispendioso, ma quando ii clima, il terreno e l’esposizione siano favorevoli, è certamente la vigna che dà l’uva migliore.

La fossa della vite si faccia piuttosto sul margine dello scaglione, onde le radici risentano meglio l’influenza dei raggi solari ed asciughino più presto dopo le pioggie. Su questi scaglioni le viti si dispongono come nei filari a ghirlanda, fuorchè devonsi tener più basse di gambo; si possono disporre anche a gabbioli di quattro gambi e non più, distanti fra loro da 2m,50 ai 3m,00; nel primo caso i tralci si tirano a pali posti sul davanti e conficcati sul piano inclinato che unisce uno scaglione all’altro; nel secondo, i tralci si tirano sul davanti ed anche ai lati, unendoli a quelli de’ vicini gabbioli.

Dove poi lo spazio sia ristretto, e che vogliasi diminuire di molto l’ombreggiamento, si usa disporre la vite a spalliera, come alla figura 147.

In questi ronchi, almeno dove si voglia fare un vino sicuramente buono, si dovrebbe escludere la coltivazione promiscua di ogni cereale che richieda concime animale; ma ordinariamente sulle banchine si coltiva ogni sorta di prodotto, che per lo più viene concimato con profusione, per l’abbondanza del concime da stalla, effetto dei frequenti pascoli che esistono al colle ed al monte. Io dunque vorrei che non si