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propagazione del gelso. 571


Fra un’ajuola e l’altra si mantenga un solco piuttosto profondo, largo 0m,25, il quale serva a dar passaggio a chi deve lavorare, ed a praticare un’irrigazione per imbibizione, quando vi sia l’opportunità ed il bisogno.

Nati i piccoli gelsi, e fattisi abbastanza robusti, quando abbiano da quattro a cinque foglie, si devono mondare dalle erbe nate casualmente sulle ajuole, oppure seminate espressamente a difesa degli ardori del sole. Poscia si diradano in modo che tra l’uno e l’altro vi sia almeno una distanza di 0m,15; indi, maggiormente rinvigoriti, si zapperanno leggermente; e così, continuando a tener monde le ajuole dalle erbe cattive ed a zappare diligentemente, le tenere pianticelle, pel mese di ottobre, possono raggiungere un’altezza di 0,20 e più, per il che riescono abbastanza robuste da resistere al freddo dei nostri inverni.

§ 577. Nella seguente primavera si può procedere all’impianto del vivajo, levando in tutto od in parte le pianticelle dal semenzajo, avvertendo, in quest’ultimo caso, di ripiantare una linea sì ed una linea no in modo che anche nel semenzajo siavi in appresso una distanza di 0m,50 fra linea e linea. Nella stessa linea lasciata si levino poi tanti gelsetti per cui risulti un distanza di 0m,75 circa tra l’uno e l’altro.

Per formare il vivajo, tanto si può lavorare intieramente il terreno per divelto, quanto si possono fare tante fossatelle larghe 0m,25, e profonde altrettanto e distanti 0m,75 fra loro. Epperò sarà sempre meglio lavorare completamente il terreno, ripiantando i gelsetti alla debita distanza. In questa maniera il terreno resta meno compresso dai piedi, e le radici possono in seguito più facilmente distendersi.

Nelle fossatelle o nelle linee che mano mano si tracciano nel divelto, si dispongono i gelsetti, distanti fra loro 0m,75, ben mondi dalle radici guaste, tagliando loro quella parte del fittone che oltrepassasse la lunghezza di 0m,10, o piegandolo da un lato qualora non fosse nè troppo consistente nè soverchiamente lungo. Questa operazione nel gelso si fa a due scopi. Il primo, più essenziale e ragionato, è quello che noi non vogliamo allevare il gelso come una pianta da cima, ma piuttosto bassa come una capitozza che faccia molti rami laterali; e perciò, come si è detto al § 4 e 5, abbisogna disporne le radici in modo che ramifichino ai lati, onde anche la parte ramosa più facilmente ne imiti la disposizione. L’altro scopo è poi quello di tenere le radici possibilmente