Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/582

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574 propagazione del gelso.


Egli è perciò che si riconobbe necessario l’innesto per mantenere almeno alcuno dei principali caratteri, cioè la maggior larghezza delle foglie, e la facilità di coglierla prestamente senza guastare i rami.

§ 579. Ma voi sapete che per mezzo della talea, della propaggine e della margotta si possono conservare i caratteri primitivi di molte piante di climi migliori, che propagate invece per semi si modificherebbero al punto di non riconoscerne la somiglianza; epperciò molti suggeriscono questi mezzi per conservare i caratteri nella propagazione del gelso.

La talea (vedi fig. 72, 73) quantunque venga indicata da molti, si può ritenere come poco conveniente per la sua difficile riuscita nelle ordinarie varietà di gelso, ad eccezione del gelso delle Filippine, il quale può propagarsi anche per occhi o gemme (fig. 71), come vedremo in appresso.

§ 580. Un metodo assai migliore è la propaggine. La margotta esige troppe cure, e non è altro infine che una propaggine fatta sopra terra.

Per la propaggine si procede trattando un giovane gelso come ho indicato al § 309 parlando del così detto vivajo perpetuo o chinese (fig. 97).

I polloni che si ottengono devono essere staccati d’anno in anno, per non scemare il vigore del ceppo madre, e per lasciar maggior spazio ai rami, che, sorti da esso, devono essere nel venturo anno propagginati al posto dove erano quelli dell’anno prima.

dell’innesto del gelso.

§ 581. Si è detto che il metodo più comune di propagare il gelso era la semina, ma che per tal mezzo si otteneva una pianta detta selvatica, le cui differenze colle varietà coltivate non si potevano togliere che per mezzo dell’innesto.

I modi d’innesto più usitati pel gelso sono quello a corona (fig. 83) e quello ad anello (fig 85), la descrizione dei quali innesti già v’indicai al § 311.

L’innesto poi si può eseguire tanto presso terra, nel 1.° o 2.° anno di vivajo, quando si recide il gelso acciò faccia una cacciata più lunga e più dritta; oppure si può innestare nella primavera del 2.° anno dopo l’impianto. Nel primo caso non è possibile che ad anello, e nel secondo si può praticare anche a corona.