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propagazione del gelso. 575


L’innesto ad anello è il piò sicuro contro i venti, restando la gemma meglio aderente al soggetto; ed avendo il vantaggio di far minor ferita alla pianta. Se l’innesto poi fallisce, si rinnova l’anno seguente sui nuovi ramicelli. Fallito invece l’innesto a corona, ordinariamente può considerarsi perduto il gelso e la relativa spesa poichè, o non rimette più alcuna gemma o ne rimette soltanto qualcuna presso terra, che è quanto non rimetterne affatto, dovendosi egualmente estirpare il gelso per non render zoppa e deforme la piantagione.

Le marze che servir devono all’innesto si sceglieranno da piante di quella varietà di foglia che desideriamo propagare, segnandole l’anno prima, e tagliandone via le cacciate a un sol anno nella primavera in cui vuolsi innestare. Avvertasi però che i rami da innesto si taglieranno via dalla pianta prima che incomincino a gonfiarsi le gemme, e si conserveranno, in luogo dove non possano asciugare troppo facilmente, per esempio nella sabbia posta nelle cantine, onde poter aspettare che il soggetto sia ben entrato in succhio, perchè l’innesto riesca più facilmente.

In qualunque modo poi siasi praticato l’innesto si terrà monda la pianta da qualunque altra gemma che sorgesse sul tronco o sui rami, acciò l’umore meglio si concentri nelle marze. Nel disporre poi le gemme nell’innesto ad anello, o le marze in quello a corona si procurerà che le cacciate cui daranno origine riescano ben disposte intorno al tronco, formando non più di tre o quattro suddivisioni.

§ 582. Vi ha poi disparità di parere riguardo all’epoca ed al luogo in cui devesi innestare il gelso. Alcuni vorrebbero che s’innestasse nel 2.° anno di vivajo, altri invece sempre dopo l’impianto. Alcuni sostengono che sia meglio praticare l’innesto presso terra, altri invece trovano più conveniente farlo in alto, ove si stabiliscono le prime diramazioni della pianta.

In quanto all’epoca si può dire, che l’innesto non si dovrà mai fare prima che le radici della pianta abbiano abbastanza vigore da produrre nello stesso anno un ramo assai vegeto, quindi non si dovrebbe mai fare che nel 2.° o 3.° anno di vivajo, o nel 2.° anno dopo l’impianto in campagna.

Ma, questione di maggior importanza è quella se il gelso meglio riesca innestato in basso presso terra, o come volgarmente si dice al piede, oppure in alto del tronco, ossia in testa. Se noi però faremo attenzione alle differenze che esi-