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potatura del gelso. 585


§ 592. In quanto poi al terreno è chiaro che in un terreno ben concimato, profondo, e per sè stesso molto confacente alla coltivazione del gelso, nel taglio d’estate si potranno lasciare alla pianta rami più lunghi ed in maggior numero. Nei terreni magri e ghiajosi si tagli basso, in modo di non allungare nè estendere di troppo le diramazioni. Nei terreni umidi o paludosi l'asta del gelso si tenga alta almeno 2m,00, e si procuri di innalzarlo un poco più, per toglierlo alla cattiva influenza dell'umidità stagnante in basso, la quale, se in primavera, quando le gemme siansi sviluppate, subisse un abbassamento di temperatura tale da portarsi allo 0°, sarebbe bastante a distruggere l’incominciata vegetazione.

§ 593. La differenza del clima deve portare una sensibile modificazione al modo d’eseguire il taglio d’estate. Si è già detto che quanto più il gelso vien spogliato tardi dalla foglia, è necessario essere più cauti nel taglio, se non vogliamo diminuire la foglia per l’anno seguente, con danno anche della pianta, la quale potendo ramificar ben poco, ne soffrirebbe nelle radici. Perciò ove il gelso è sfrondato dalla metà di giugno sino al principio di luglio, stabiliremo la rotazione già indicata di accorciare i rami ogni due anni, lasciando anche qualche ramo di più di quel che richiederebbesi per stabilire le future dirartfazioni che poi si leverà quando in seguito si opponesse alla giusta conformazione dell’albero.

Se poi la foglia venisse colta nei primi dieci o quindici giorni di luglio, in allora la rotazione invece di essere biennale, dovrebbe essere triennale, od anche quadriennale, secondo il clima più o men freddo. In tal caso il taglio d’estate si riduce a rimondar la pianta dai rami guasti, secchi, rotti, o che crescono troppo nel centro della pianta, o che troppo tendono a divaricarla, e dai rametti laterali più sottili. In queste circostanze però nel quarto o nel quinto anno il taglio che serve ad accorciare i rami, ed a stabilire le principali biforcazioni non può essere fatto d’estate, ma devesi fare in primavera avanti che la pianta entri in vegetazione, onde abbia tempo di far cacciate lunghe e robuste tanto da resistere al freddo jemale, e che siano capaci di somministrare una conveniente quantità di foglia per l’anno seguente. Dovendosi perciò perdere il prodotto del gelso ogni tre o quattro anni, abbisognerà stabilire ne’ gelsi una rotazione tale per cui un sol terzo od un sol quarto di essi venga a subire il taglio di primavera.