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590 durata del gelso.

piogge e nelle nevi, che geli e disgeli in contatto colla pianta, o che serva di rifugio a molti insetti, i quali in primavera escono dall’impagliatura a guastarne i teneri germogli.

Ma ritornando al primo argomento, dirò inoltre che il gelso soffre perchè la sfrondatura e la potatura d’estate non permettendo alle nuove cacciate di maturare il legno della cima, questo si altera per le prime intemperie della stagione autunnale avanzata, ed in seguitò certamente non esercita una benefica influenza sul resto della pianta al momento che gli umori, prendendo una direzione opposta, si portano verso le radici.

§ 600. La cattiva coltura del terreno, per cui lavorandolo colla vanga o coll’aratro si tagliano, si rompono e si guastano le radici del gelso, e specialmente le superficiali, che sono quelle che ogni anno la pianta manda verso la superficie del suolo, perchè ivi più abbondanti sono i principj nutritivi, e perchè l’aria, l’umidità ed il calore meglio vi esercitano la loro azione. Egli è poi un fatto che dove s’introdusse la vanga, e dove il colono per ottenere abbondanza di cereali, vanga profondamente anche in vicinanza dei gelsi, vedesi la terra voltata all’insù piena di tenere radici, e che per ciò le piantagioni deperiscono assai più presto, che non dove si continua ad usare l’aratro, il quale istrumento lavora più superficiale, e poi non taglia le radici, ma piuttosto le piega e trascina alquanto insù od ingiù secondo la sua direzione. Nelle corti poi, nelle piazze ed in tutti i luoghi insomma ove sotto la pianta non si smuove il terreno, troviamo i gelsi più vegeti e più antichi, sebbene in molti casi non vi concorra nè la buona qualità del terreno, nè l’eventuale concorso di sostanze concimanti.

§ 601. Alcune coltivazioni, che allungando troppo le loro radici sottraggono parte di nutrimento a quelle del gelso, come la medica, il trifoglio, ecc.; altre che crescendo troppo folte impediscono che il calore penetri molto sotterra, come accade nei gelsi che crescono nei prati; ed altre che lo lasciano troppo allo scoperto durante i calori d’estate, quali sono le coltivazioni del frumento, orzo, segale, lino, ecc.

Anche a questo proposito mi pare che esista un pregiudizio nella pratica della zappatura estiva intorno ai gelsi posti in campagna. Questa zappatura si fa dopo il taglio del frumento, o d’un cereale estivo, per un metro circa intorno ai gelsi, ancorchè abbiano raggiunta l’età di 50 anni e più.